Inaugurata una struttura rivolata al sociale. Un aiuto vero contro il disagio. Ecco il "Lago", accoglierà otto persone con problemi psichici.
PASSIGNANO - Una casa dove alcuni pazienti psichiatrici potranno completare e consolidare il proprio percorso di recupero della serenità e dell'equilibrio perduti, anche - o meglio soprattutto -attraverso lo sviluppo di relazioni con la comunità e il territorio. E' questa, in estrema sintesi, l'unità di convivenza "D lago", realizzata a Passignano in via Mario Lucertini dalla cooperativa sociale "Work2000" di Castiglion Fiorentino, in collaborazione con la Asl 2 e l'amministrazione comunale. La casa, che è destinata ad accogliere contemporaneamente fino a otto soggetti con disturbi psichici (con conservate o già recuperate capacità di autonomia individuale), assistiti da tre operatori e da una psicologa, è stata inaugurata ieri mattina con il taglio del nastro tricolore da parte del sindaco Claudio Bellaveglia e la benedizione del vice parroco, don Gianni Pollini. Alla cerimonia sono intervenuti, tra gli altri, Gianfranco Salierno, responsabile del Csm (Centro di salute mentale) del distretto del Trasimeno della Asl2, Antonio De Pascalis, direttore del del Csm di Perugia, e il presidente della cooperativa sociale "Work2000", e Marcello Roggi. Hanno partecipato anche il responsabile del Centro di salute Trasimeno nord della Asl 2, Giorgio Fuso, il medico di base Alessandro Pinaglia, il vice sindaco Ermanno Rossi, l'assessore comunale ai Servizi sociali Luca Briziarelli i capo area comunali del settore Servizi sociali, Ornella Gottardi, e dell'Ufficio tecnico, Gianluca Pierini. Oltre al parroco di Magione, don Stefano Orsini, presenti rappresentanti di molte associazioni passignanesi, tra i quali Rita Borio, presidente della compagnia teatrale "Il Gorro" e del centro sociale anziani, e i presidenti dei rioni Centro Due e Oliveta, Franco Pedini e Mario Coccolini. "Il nostro Comune aggiunge un altro prezioso seme al suo patrimonio sociale - ha esordito il sindaco Bellaveglia - Un seme che rappresenta la nostra vicinanza e prossimità a situazioni che richiedono la comprensione e l'impegno di tutti. La nostra comunità dinanzi ai problemi del disagio psichico non si gira dall'altra parte, ma vuole prestare attenzione e assicurare la propria collaborazione". Il dottor Salierno ha quindi spiegato il senso e l'importanza della nuova "Unità di convivenza". "Il Comune di Passignano ha fortemente supportato questo progetto che riteniamo molto importante - ha affermato - e anche la Asl 2 ha fin da subito sostenuto l'iniziativa: era necessario per la psichiatria di quest'area dotarsi di una struttura simile, dove persone che hanno già compiuto un percorso terapeutico possano completare il loro recupero. Prima i pazienti del territorio dovevano essere accolti o ricoverati altrove, mentre ora possono riprendere la loro vita nel tessuto sociale di provenienza, dove vivono anche le loro famiglie". Un concetto, questo, sul quale ha tra l'altro insistito anche il dottor De Pasca-lis: "In un momento triste per l'Italia, questa struttura rappresenta un segno di speranza e una proposta significativa per i servizi psichiatrici. Ora occorre guardarsi dal rischio di derive di tipo economico o di istituzionalizzazione, perché ciò che è più importante per strutture di questo genere è il collegamento e la relazione con il territorio". Insomma è la socialità, in definitiva, l'elemento più rilevante per il recupero dei pazienti. Lo ha evidenziato anche il presidente della cooperativa "Work2000", Marcello Roggi: "Questa 'Unità di convivenza' consentirà ai suoi ospiti di compiere l'ultima parte del loro percorso riabilitativo ritrovando l'atmosfera della 'casa', proprio quello che in Toscana non riusciamo a fare per l'istituzionalizzazione prolungata dei pazienti". Roggi ha espresso infine "grande soddisfazione per la collaborazione incontrata ad ogni livello, dal Comune alla Asl 2 e alla Regione, per la realizzazione del progetto". di Sergio Spaccapelo
